Il laboratorio è rivolto a chi non ha esperienza teatrale o ha un’esperienza discontinua. Si propone di formare i partecipanti alla conoscenza individuale delle proprie qualità espressive e del proprio talento, all’allenamento e allo studio per imparare l’alfabeto della qualità scenica e dello stare in scena, allo studio dello spazio,  alla formazione di un gruppo teatrale e alle basi per l’interpretazione del personaggio.

L’attività laboratoriale non si basa esclusivamente sul rapporto diretto con chi è deputato ad insegnare, ma sullo sviluppo della capacità di osservare: porre attenzione all’ascolto di come il teatro si manifesta tramite la propria espressione creativa, integrando la conoscenza di sé e dell’altro per giungere ad un’ autentica forma di rappresentazione.

Questo modo di apprendere si realizza tramite la sospensione del giudizio, l’attesa, l’accettazione. Quando ciò accade, si verifica un’osmosi, uno scambio reale che ognuno offre al lavoro; è uno sguardo attento che si trasforma in conoscenza.

È un lavoro che non si esaurisce nel training fisico, ma continua anche quando il “fare” è individuale e sono i singoli ad agire; chi guarda comprende e attraverso lo sguardo attento apprende e partecipa.

RE Lear è il testo di Shakespeare che affronteremo quest’anno.
Lo incontreremo sotto vari punti di vista: dall’analisi drammaturgia, registica, attoriale e musicale.
Forse è proprio in questo dramma che Shakespeare ha portato la sua più alta teatralità ed espressività, qui si trova un’analisi dell’uomo profonda e moderna che si concretizza attraverso una riflessione che indaga le ragioni profonde della vita.

Nel nostro laboratorio continueremo a sviluppere il legame tra il suono, la voce, lo spazio e il movimento attraverso la pratica laboratoriale.

La relazione che intercorre tra gli elementi corpo, tecnologia audio, musiche applicate ci conduce verso la realizzazione del suono dal vivo per la scena.

Shakespeare utilizza la musicalità nel linguaggio come parte integrante della drammaturgia. Il monologo di Re Lear nel terzo atto ha un ritmo quasi percussivo, con frasi brevi e accenti forti che simulano una tempesta, creando una partitura ritmica emotiva e profonda.

LUNATICI

Il laboratorio si rivolge a chi ha già avuto esperienze in campo teatrale e si propone di formare all’interpretazione del personaggio , alla costruzione del testo, delle  scene e alla realizzazione di un esito spettacolare. Le tematiche e  i testi di riferimento  si baseranno sui personaggi di William Shakespeare ma anche saranno possibili  viaggi e voli in testi che raccontino di magnifici scorbutici e simpatiche  follie.

Il corso si propone di scardinare le consuete strutture che rendono la lettura monotona e monocorde, e di trovare una cifra stilistica personale che faccia risuonare la sensibilità propria di ogni partecipante. Per ottenere questo risultato sarà importante: imparare a conoscere il proprio strumento vocale e svilupparne una buona impostazione, motore fondamentale per una lettura caratterizzata dal giusto respiro e pathos; analizzare le regole della ortoepia italiana, cercando di memorizzarle attraverso un lavoro di pratica sul testo; capire come si approccia ad un testo (sia esso un romanzo, un documentario, un racconto, una favola, ecc…) per capirne quanto più possibile lo spirito e restituirlo in modo coerente, ma intonato alla propria sensibilità. Si useranno il microfono, la registrazione e il riascolto e si eseguiranno vari esercizi con lo scopo di coltivare e alimentare, in modo divertente ma profondo, la propria creatività vocale.

Officina Arturo

Laboratorio in cui il corpo diventa strumento e focus per la ricerca di un proprio modo di intendere l’essere comici.
Ci lasceremo ispirare da da tutti i settori artistici per poter raggiungere maggiore conoscenza di noi stessi e delle nostre capacità.

Officina Arturo dunque è uno spazio che permette a tutte le donne, ma anche agli uomini, di esprimersi liberamente con la propria sensualità; è un percorso a tappe in cui si indaga in modo positivo il proprio “io”, in modo divertente e irriverente, sempre con rispetto.

Il gruppo è un elemento fondamentale in questo processo, deve essere accogliente e protettivo e libero da giudizi e preconcetti per consentire a tuttə l’acquisizione di una maggior autostima.

Il corso è rivolto a tutti coloro che abbiano curiosità di cimentarsi nella pratica del doppiaggio, proprio come succede in uno studio professionale. Gli obiettivi del corso sono:

• scoprire e potenziare le proprie capacità vocali attraverso lo strumento del doppiaggio, che permette, in modo dinamico e divertente, di scoprire quali sono i nostri limiti vocali e superarli;
• meravigliarsi di sentire la propria voce applicata a noti attori/attrici e personaggi dei cartoni animati che tutti conosciamo;
• capire come si lavora in uno studio di doppiaggio; approfondire le capacità recitative ed espressive.

È adatto sia a chi ha già sperimentato il lavoro attoriale (professionalmente o amatorialmente), sia a coloro che sono digiuni di qualsiasi pratica recitativa.

Non è un corso volto a formare professionisti, ma può essere una ottima base di partenza per lanciarsi, un domani e nelle dovute sedi didattiche, nella meravigliosa professione del doppiaggio.

La classe sarà formata da un minimo di 4 ad un massimo di 8 partecipanti.

Il corso è dedicato a coloro che abbiano già frequentato il I livello negli anni passati.